assemblea caritas parrocchiale

0

Mercoledì 2 ottobre alle 21 è indetta una assemblea Caritas per fare il punto della situazione e per discutere le proposte della commissione autofinanziamento per ridefinire le modalità di aiuto alle famiglie in difficoltà.

Ecco la lettera di invito (l’assemblea è aperta a tutti:

1. Verifica su come stanno andando i diversi progetti di assistenza alle persone in difficoltà:

– centro d’ascolto e San Vincenzo: impressioni generali sulla situazione

– progetto “orti”: non abbiamo avuto offerte da privati ma la San Vincenzo ha ottenuto qualche orto dal Comune. Come sta andando la cosa? Si ritiene di rilanciare la ricerca di nuovi orti?

– “Non lasciamoli soli”: non è ancora andato in porto l’affiancamento di questi volontari con quelli del centro d’ascolto per la visita alle famiglie. Probabilmente perché nessuno ha fatto il primo passo. Ci vogliamo riprovare? Si ritiene necessario coordinare questi volontari come ogni tanto si faceva, incontrandoci oppure è sufficiente che ciascuno faccia la sua parte magari coordinati dal centro d’ascolto?

– progetto “cucina solidale”: come si valuta la prima cena realizzata dal punto di vista delle famiglie in difficoltà invitate?

2. Proposte della commissione autofinanziamento da discutere

a) riorganizzare totalmente l’aiuto alle persone in difficoltà, affiancando allo sportello del centro d’ascolto la definizione di progetti di lavoro per i quali chiedere le offerte alla gente. Questo perché si avrebbe probabilmente una risposta maggiore: la gente dà di più se sa per che cosa e non solo genericamente “per il centro d’ascolto” o “per l’aiuto di persone in difficoltà”. Questo vorrebbe dire

1. fare un elenco di possibili “progetti di lavoro” (es. tinteggiatura canonica, sistemazione giardino, ecc.)

2. fare raccolte fondi e iniziative di autofinanziamento mirate a questi progetti

3. trovare persone in difficoltà da coinvolgere Il tutto potrebbe poco alla volta confluire nella creazione di una associazione (non una cooperativa) vera e propria

b) riorganizzare totalmente la distribuzione e la raccolta dei viveri, creando una sorta di “magazzino a basso costo” dove i viveri non si distribuiscono gratuitamente ma si possono acquistare attraverso buoni ottenuti in vario modo (es. lavori effettuati in parrocchia o da altri, baratto di altre cose, ecc.). Il tutto per garantire un po’ di dignità alle persone. Tutto da studiare…

Non si parlerà in questa sede di situazioni specifiche da seguire, visto il tempo a disposizione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *